Barone Ricasoli - Gaiole in Chianti (SI)

Il Castello di Brolio e il Chianti Classico, luoghi simbolo del territorio
Ricasoli è l’azienda vitivinicola più rappresentativa del territorio del Chianti Classico. Tra morbide colline, valli vellutate e fitti boschi di querce e castagni, i 1200 ettari di proprietà ne comprendono 235 di vigneto e 26 coltivati a ulivo, in una successione continua di colori e sfumature intorno al Castello di Brolio, nel comune di Gaiole in Chianti.
In questa porzione della Toscana più centrale, dal 1993 il Barone Francesco Ricasoli conduce l’azienda verso nuove sfide, nel rispetto più profondo dei suoi illustri antenati che hanno fatto grande quello stesso territorio, primo tra tutti Bettino Ricasoli.
Nascono per volontà di Francesco Ricasoli, attuale proprietario e Presidente, nuove idee e nuovi concetti per vivere i vigneti in maniera sostenibile: lo studio continuo dei suoli e la selezione clonale del Sangiovese di Brolio sono tra le sue passioni più grandi, tanto da aver voluto rinnovare totalmente i vigneti e definire la mappatura completa degli stessi.
Le nuove etichette sono, pertanto, l’espressione delle tante ricerche condotte con lo stesso rigore scientifico del grande antenato ma con lo spirito contemporaneo di chi raccoglie il testimone e lo porta avanti con nuove energie.
La famiglia Ricasoli figura già tra i nobili dignitari feudali dell’Impero di Carlo Magno. All’inizio del XIII Secolo i rami della famiglia iniziano a moltiplicarsi, per poi riunirsi nuovamente tra il 1700 e il 1800.
Schierati con i loro eserciti a difesa di Firenze sin dal 1200, generazioni di nobili Ricasoli hanno tracciato il corso della storia sullo sfondo del Castello di Brolio: dalle eterne battaglie con Siena, fino all’unità d’Italia.
Sarà Bettino Ricasoli, il “Barone di ferro”, a ricoprire la carica di Primo Ministro per due mandati nell’Italia unita del dopo Cavour.
La storia della famiglia Ricasoli è legata al vino sin dal 1141: testimonianze scritte, risalenti a quella data, attestano che il Castello di Brolio fosse già in possesso della famiglia. Dopo secoli impegnati nella difesa delle terre e delle signorie feudali, si dedicarono per primi allo sviluppo dell’agricoltura e dei vigneti intuendo il grande potenziale del territorio di Brolio e l’albero genealogico della famiglia, riprodotto in una stampa del 1584, è una delle prime immagini del Chianti.
Dalla fine del 1600, interessanti documenti riportano le prime esportazioni verso Amsterdam e l’Inghilterra, mentre agli inizi del ‘900 i vini di Brolio, oramai diffusi e apprezzati, sono richiesti ed esportati in tutto il mondo: dalla Cina all’Arabia Saudita, dal Sudafrica al Guatemala, dalla Costa Rica alle Afriche Britanniche dell’epoca. Ma è grazie al Barone Bettino Ricasoli (1809-1880), illustre politico e imprenditore vitivinicolo di grande lungimiranza, che nel 1872 nasce la formula del Chianti, l’attuale Chianti Classico.

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